Venezia. La Corte d’Appello di Venezia ha confermato la responsabilità del Ministero della Salute per un’infezione da Hcv contratta da persona affetta da emofilia a seguito di somministrazioni di emoderivati e sangue infetto praticate nel corso degli anni ’80 presso l’Ospedale civile di Castelfranco Veneto (TV) e il successivo decesso causato dall’evoluzione della malattia, avvenuto nel 2015.

La Corte, nel respingere l’impugnazione del Ministero, ha aumentato il risarcimento riconosciuto dal Giudice di primo grado in favore della moglie, valorizzando l’intensità del legame affettivo comprovata dalla produzione di lettere e fotografie, la durata del rapporto, l’età della vittima al momento del decesso e l’aspettativa di vita residua.

Ha, inoltre, confermato le condanne di primo grado in favore dei figli, comprensive anche dei danni patrimoniali da questi subiti per non aver potuto contare sul sostegno materiale ed economico del padre venuto a mancare quando ancora non erano economicamente autosufficienti.

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